
I prodotti a chilometri zero, definiti anche a filiera corta, sono quelli che vengono prodotti, venduti e consumati entro un raggio di pochi chilometri.
Questi prodotti comportano molteplici vantaggi sotto molti punti di vista
sia per noi che per l'ambiente. Innanzitutto sono beni di stagione e nostrani e questo va a vantaggio dei piccoli produttori locali e in secondo luogo è una sicurezza per noi, sia in termini di freschezza del prodotto col mantenimento di tutte le caratteristiche organolettiche , sia perché si evitano trattamenti chimici per il mantenimento dei prodotti(spesso non consentiti dalla UE) si evitano inoltre imballaggi inquinanti, e il consumo di energia per i trasporti.
In questo modo, noi riscopriamo i piaceri della nostra terra e allo stesso tempo evitiamo d'inquinare.
Esiste a tale proposito uno studio della Coldiretti sui cibi che vengono venduti e consumati lontano dal posto in cui vengono prodotti.
Un vino australiano per giungere sulle tavole italiane deve percorrere oltre 16mila chilometri con un consumo di 9,4 kg di petrolio e l’emissione di 29,3 kg di anidride carbonica, così come la frutta dal Cile che deve volare per 12mila chilometri e il conseguente consumo di petrolio. Se una famiglia scegliesse solo prodotti locali e di stagione, stando attenti agli imballaggi, potrebbe evitare di emettere fino 1000 chili di CO2 in un anno.
E' doveroso comunque precisare che non tutti i cibi impattano sull'ambiente alla stessa maniera, infatti frutta e verdura impattano circa dell'11% contro il 40% della carne. Una famiglia onnivora che mangiasse solo cibi provenienti da produttori locali, compresa la carne biologica risparmierebbe 1.600km/cibo all’anno mentre una famiglia vegana ne risparmia 13.000km.
Alcune regioni hanno adottato una legislazione atta a incentivare il consumo di prodotti a chilometro zero. Il Veneto in particolare è stata la prima ad adottare una legge per questi prodotti e inoltre ha ideato il "menù a km 0" cioè locali nei quali si servono solo prodotti tipici regionali, garantiti e rintracciabili grazie a una speciale etichettatura obbligatoria.
In conclusione, scegliere i prodotti nostrani e di stagione fa bene alla salute, fa bene al pianeta, e alla nostra economia.
Laura Romano
http://www.campagnamica.it/
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