(Dalla
redazione di earthdayitalia.org)
È iniziato il
conto alla rovescia per l'edizione 2013 della Biodomenica: la giornata nazionale di informazione sull'agricoltura biologica, promossa
da AIAB
E anche quest’anno
biologico sia: torna, in molte
regioni italiane, la Biodomenica, l’iniziativa che ormai da 13 anni riunisce in
piazza i produttori biologici e gli appassionati del settore, invogliando i meno informati alla conoscenza dell’agricoltura
biologica e dell’insieme dei valori che essa rappresenta.
Organizzata da
AIAB in collaborazione con Coldiretti e Legambiente ha già ricevuto nelle edizioni passate
il patrocinio e il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari
e Forestali e del Ministero dell’Ambiente. La manifestazione si svolge la prima
domenica di Ottobre e ogni edizione è sempre realizzata in oltre 100 piazze d’Italia,
può quindi, a pieno titolo, essere definita tra i più importanti eventi nazionali
di promozione dell’agricoltura biologica di qualità. Biodomenica allora,
come opportunità per parlare di agricoltura biologica, della sua funzione a tutela
dell’ambiente, della biodiversità, dell’alimentazione e del gusto, del risparmio
dell’acqua, del consumo critico e responsabile, delle tradizioni e dello sviluppo
locale. Le quattordici edizioni delle biodomeniche hanno finora promosso la cultura
del biologico, e del consumo consapevole su tutto il territorio italiano, nonché
la sensibilizzazione degli enti locali per la conversione delle mense pubbliche
all’utilizzo dei prodotti biologici. Il tutto coinvolgendo più di 1000 imprese del
settore biologico e circa 2 milioni di cittadini. Il focus di quest'anno
fa riferimento al settore biologico come modello agricolo motore della green economy. La cosiddetta Economia verde è la chiave per ripensare
il modello economico di sviluppo del nostro Paese. La crisi investe tutti i settori
produttivi nazionali, ma nel caos generale degli ultimi tempi arriva una boccata
d'ossigeno dai risultati positivi emersi da cifre precise: numeri con il segno più
in ogni ambito della bio produzione e dei bio consumi. Pare proprio che il bio sia
il settore anti crisi. Gli operatori biologici
certificati fino al 31 dicembre 2012 sono 49.709 di cui: 40.146 produttori esclusivi;
5597 preparatori (comprese le aziende che effettuano vendita al dettaglio); 3.669 che effettuano sia attività di produzione
che di preparazione; 297 operatori che si occupano di attività di importazione.
Questo è quanto emerge da una prima analisi dei dati forniti al Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali dagli Organismi di Controllo (Odc) , sulla
base delle elaborazioni del SINAB – Sistema dì Informazione Nazionale sull’Agricoltura
Biologica. È cresciuta la forza della rete bio su tutto il territorio italiano:
rispetto ai dati riferiti al 2011 spicca un aumento del numero di operatori pari
al 3%. Decisamente non male, soprattutto se si pensa che, a causa della crisi economica,
in Italia i consumi in generale ancora non riprendono a crescere. Dai dati dell'ISTAT risulta che il Sud d'Italia,
e in particolare la Sicilia, detiene il primato per le produzioni biologiche, mentre
il Nord, con il Veneto in testa, prevale per il numero di aziende che hanno ottenuto
un riconoscimento comunitario Dop o Igp. La Lombardia, assieme all’Emilia Romagna, è la
regione con la maggior presenza di aziende di trasformazione impegnate nel settore
biologico. Si tratta di una realtà dinamica in tutto il Bel Paese: dai dati
SINAB si scopre che la superficie coltivata secondo il metodo biologico, risulta
pari a 1.167.362 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente,
del 6,4%. Ma è notevole la maggiore propensione
al consumo di prodotti biologici nelle regioni settentrionali, che rappresentano
da sole il 73% della spesa totale bio. Anche i mercatini, bio manco a dirlo,
sono aumentati del 13%, (fonte: BioBank) se pur in misura disomogenea sul territorio
nazionale, perché maggiormente presenti nel nord Italia.
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