mercoledì 21 gennaio 2015

Parliamo di materiali bio e compost...

Glossario:

Bioplastica Ci sono diversi materiali che vanno incontro alle esigenze di chi ama l’ambiente ma
non vuole rinunciare alla comodità del progresso, uno di questi è la bioplastica. La
Bioplastica è infatti una valida alternativa alla plastica tradizionale, con l’unica differenza che la bioplastica è ricavata da materiale organico e pertanto non inquinante e per la sua produzione servono elementi come mais, frumento o altri cereali. Il risultato è un prodotto simile alla plastica ma assolutamente biodegradabile, che scompare in un paio di mesi, a differenza della plastica tradizionale, derivata dal petrolio, che necessita di ben mille anni.

Mater-Bi® 
è un biopolimero derivante da amidi vegetali, completamente biodegradabile e 1 / 3
Glossario compostabile secondo norma EN13432. Nelle sue varie formulazioni può arrivare a resistere ad una temperatura massima di 80°C. E’ di colore lattiginoso e viene utilizzato per la produzione di posate oppure, in abbinamento al cartoncino, per piatti e bicchieri. In film lo si usa anche per la produzione del packaging che avvolge i kit di posate.


CPLA
Lega ottenuta dall’unione del PLA e di altre materie prime biodegradabili, che ne accrescono la termoresistenza senza incidere sulla compostabilità.
Il CPLA è particolarmente adatto alla realizzazione di manufatti diretti al contatto con alimenti caldi: i prodotti in CPLA possono resistere a temperature di 85/90 °C, al contrario dei prodotti in PLA, che rischiano di deformarsi e divenire inservibili oltre i 50/55 °C.

P.L.A. - Ingeo™
 è un biopolimero derivante dall’amido di mais (ma ottenuto con un
procedimento chimico differente dal Mater-Bi), completamente biodegradabile e compostabile
secondo norma EN13432. Resiste ad una temperatura massima di 50°C. E’ perfettamente
trasparente e viene utilizzato per la produzione di bicchieri e vaschette, con caratteristiche
estetiche e meccaniche simili al polistirolo ma, data la sua scarsa resistenza alle alte
temperature, adatti solo a cibi e bevande fredde.

Polpa di cellulosa
si ricava dalle fibre residue della lavorazione di alcune piante, in particolare
della canna da zucchero e dal bamboo, ed è pertanto al 100% naturale, completamente
biodegradabile e compostabile secondo norma EN13432. Resiste ad una temperatura massima
di 125°C e può essere utilizzata in microonde e nel forno tradizionale. Viene utilizzata per la
produzione di piatti, contenitori con coperchio e bicchieri.

domenica 12 ottobre 2014

Meno Plastica per Tutti



 
 “Meno Plastica per Tutti !” per ridurre l'impatto della plastica sull'ambiente. Basta ripensare alcuni tuoi acquisti abituali nell'arco di un anno. Con alcuni accorgimenti puoi raggiungere facilmente, come vedrai, questo obiettivo di riduzione ottenendo un vantaggio economico e risparmiando all'ambiente oltre 15 kg di plastica per ogni componente famigliare.
Ridurre i rifiuti che generiamo presenta importanti vantaggi ambientali ed economici di cui non sempre si è consapevoli. Non produrre un rifiuto, infatti, significa, oltre a non dover pagare per il suo smaltimento non sprecare energia e risorse naturali preziose. Significa evitare emissioni di CO2 rilasciate dalle varie fasi del processo di produzione e di smaltimento dei beni.  I nostri modelli di consumo danno luogo a una crescente produzione di rifiuti: un peso insostenibile per i sistemi naturali del pianeta sempre più indeboliti e incapaci di metabolizzarli.
Per capire quanto è importante che ognuno si faccia carico in modo consapevole dei propri rifiuti

lunedì 15 settembre 2014




“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d'arte che si possa desiderare.” 

Andy Warhol

Ecco a voi le 5 domande più comuni sui detergenti eco/bio:

http://www.detersivibiologici.it/2012/10/09/le-5-domande-sui-detergenti-ecologici/

sabato 24 maggio 2014

Italia leader nelle trasformazioni green dell’economia



Italia sempre più attenta alle energie rinnovabili: nel 2013, infatti, è aumentata la diffusione per tutte le fonti, dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore. Ad affermarlo Legambiente nel suo rapporto “Comuni Rinnovabili 2014” realizzato con il contributo del GSE e presentato nel corso di Solarexpo a Milano. Sono 8.054 i comuni, si legge nel dossier, dove sono presenti impianti da fonti rinnovabili, un numero in costante crescita, basti pensare che erano 7.937 nel 2013 e 7.896 nel 2012.
Ma il dato più interessante da sottolineare è il contributo che questo articolato sistema di impianti è in grado di fornire rispetto ai fabbisogni di energia. Nel 2013, infatti, in Italia la produzione da energie pulite ha garantito il 32,9% dei consumi elettrici e circa il 15% di quelli complessivi.
Ecco alcuni dati del rapporto: i comuni del solare in Italia sono 8.054. Erano 7.937 nel censimento dello scorso anno. Spetta a Casaletto di Sopra (Cremona) e a Seneghe (Oristano) il record di impianti per abitante, rispettivamente per il fotovoltaico e per il solare termico.