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mercoledì 8 agosto 2012

Sono i primi Green Games: persino coltello e forchetta a Londra sono di mais e di marca Ecozema

da un articolo di Luca Corsolini su chefuturo.it ......



Scene di vita quotidiana da un villaggio olimpico che poi tanto villaggio non è: di giorno, tra atleti, tecnici, organizzazione, spettatori, media, ospiti vari, siamo quasi 300mila persone.
Al villaggio olimpico vero e proprio, quello degli atleti, i protagonisti sono coccolati in mille modi ma pure noi giornalisti non ce la passiamo male. Una bottiglia di Coca Cola costa 2 sterline ma il distributore ti dice che se restituisci il vuoto quello sarà riciclato e rimesso in commercio entro 6 giorni. Al McDonald’s, il rifugio scelto per mancanza di tempo, basta guardare inebetiti il bidone dei rifiuti e arriva subito una hostess: fa la divisione lei tra materiale compostabile, riciclabile e non riciclabile con una perizia che noi ancora non abbiamo. Ma è quando ti danno le posate per il sushi venduto qui a ritmi da protesta di Greenpeace che capisci. Capisci come dice Farinetti, il guru di Eataly che dovrebbe pensare a una apertura a Rio per il 2016, che la green economy non è una questione da risolvere a km zero. La green economy è qualità, prima ancora che quantità. Insomma, le posate sono made in Italy: le produce, col marchio Ecozema, la Fabbrica Pinze Schio, dimostrazione che anche in ambito industriale bisogna sapersi riciclare.